TITUS
Brunetto Latini, La Rettorica
Part No. 5
Section: 5
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Tullio.
Line: 11
Nel
quale
tempo
fue
uno
uomo
grande
e
savio,
Line: 12
il
quale
cognobbe
che
materia
e
quanto
aconciamento
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avea
nelli
animi
delli
uomini
a
grandissime
cose
chi
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lli
potesse
dirizzare
e
megliorare
per
comandamenti.
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Donde
costrinse
e
raunò
in
uno
luogo
quelli
uomini
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che
allora
erano
sparti
per
le
campora
e
partiti
per
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le
nascosaglie
silvestre
;
et
inducendo
loro
a
ssapere
le
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cose
utili
et
oneste,
tutto
che
alla
prima
paresse
loro
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gravi
per
loro
disusanza,
poi
l'
udiro
studiosamente
per
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la
ragione
e
per
bel
dire
;
e
ssì
lli
arecò
umili
e
mansueti
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dalla
fierezza
e
dalla
crudeltà
che
aveano.
Paragraph: 1
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Lo
sponitore.
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In
questa
parte
vuole
Tulio
dimostrare
da
cui
e
come
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cominciò
eloquenzia
et
in
che
cose
;
et
è
la
tema
cotale
:
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In
quel
tempo
che
lla
gente
vivea
così
malamente,
fue
un
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uomo
grande
per
eloquenzia
e
savio
per
sapienzia,
il
quale
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cognobbe
che
materia,
cioè
la
ragione
che
l'
uomo
àe
in
sé
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naturalmente
per
la
quale
puote
l'
uomo
intendere
e
ragionare,
Line: 8
e
l'
acconciamento
a
fare
grandissime
cose,
cioè
a
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ttenere
pace
et
amare
Idio
e
'l
proximo,
a
ffare
cittadi,
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castella
e
magioni
e
bel
costume,
et
a
ttenere
iustitia
et
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a
vivere
ordinatamente,
se
fosse
chi
lli
potesse
dirizzare,
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cioè
ritrarre
da
bestiale
vita,
e
melliorare
per
comandamenti,
Line: 13
cioè
per
insegnamenti
e
per
leggi
e
statuti
che
lli
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afrenasse.
Paragraph: 2
Et
qui
cade
una
quistione,
ché
potrebbe
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alcuno
dicere
:
«Come
si
potieno
melliorare,
da
che
non
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erano
buoni
?».
A
cciò
rispondo
che
naturalmente
era
la
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ragione
dell'
anima
buona
;
adunque
si
potea
migliorare
nel
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modo
ch'
è
detto.
Paragraph: 3
Donde
questo
savio
costrinse
-
e
dice
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che
i
«costrinse
»
però
che
non
si
voleano
raunare
-
e
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raunò
-
e
dice
«raunò
»
poi
che
elli
volloro.
Che
'l
savio
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uomo
fece
tanto
per
senno
e
per
eloquenzia,
mostrando
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belle
ragioni,
assegnando
utilitade
e
metendo
del
suo
in
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dare
mangiare
e
belle
cene
e
belli
desinari
et
altri
piaceri,
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che
ssi
raunaro
e
patiero
d'
udire
le
sue
parole.
Et
elli
insegnava
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loro
le
cose
utili
dicendo
:
«State
bene
insieme,
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aiuti
l'
uno
l'
altro,
e
sarete
sicuri
e
forti
;
fate
cittadi
e
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ville
».
Et
insegnava
loro
le
cose
oneste
dicendo
:
«Il
piccolo
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onori
il
grande,
il
figliuolo
tema
il
suo
padre
»
etc.
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Et
tutto
che,
dalla
prima,
a
questi
che
viveano
bestialmente
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paresser
gravi
amonimenti
di
vivere
a
ragione
et
ad
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ordine,
acciò
ch'
elli
erano
liberi
e
franchi
naturalmente
e
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non
si
voleano
mettere
a
signoraggio,
poi,
udendo
il
bel
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dire
del
savio
uomo
e
considerando
per
ragione
che
larga
e
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libera
licenzia
di
mal
fare
ritornava
in
lor
grave
destruzione
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et
in
periglio
de
l'
umana
generazione,
udiro
e
miser
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cura
a
intendere
lui.
Et
in
questa
maniera
il
savio
uomo
li
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ritrasse
di
loro
fierezza
e
di
loro
crudeltade
-
e
dice
«fierezza
»
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perciò
che
viveano
come
fiere
;
e
dice
«crudeltade
»
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perciò
che
'l
padre
e
'l
figliuolo
non
si
conosceano,
anzi
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uccidea
l'
uno
l'
altro
-
e
feceli
umili
e
mansueti,
cioè
volontarosi
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di
ragioni
e
di
virtudi
e
partitori
dal
male.
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Line: 1
Ora
à
detto
Tulio
chi
cominciò
eloquenzia
et
intra
cui
Line: 2
e
come
;
or
dicerà
per
che
ragione,
sanza
la
quale
non
Line: 3
potea
ciò
fare.
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TITUS
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Brunetto Latini, La Rettorica
.
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